Tra le mura amiche del “Partenio-Lombardi“, l’Avellino affronta il Perugia di mister Bucchi, confermando i 10/11 dei calciatori scesi in campo contro la Pro Vercelli. Per non aver effettuato il turnover, a fronte di tante gare ravvicinate tra loro, Novellino questo pomeriggio paga dazio.
I biancoverdi appaiono da subito imballati sulle gambe. Squadra stanca, imprecisa addirittura nei passaggi più elementari, basta osservare un Moretti irriconoscibile, che da “faro” del centrocampo dei lupi oggi sembrava una lanterna in un deserto, male anche oggi Daniele Verde, tutto fumo e niente arrosto. Brutta prestazione anche per un Ardemagni nervosissimo perchè lasciato troppo solo dai compagni, non riceve nessuna palla buona da giocare.
La retroguardia irpina è troppo in affanno per tenere testa ai freschi e veloci esterni offensivi del Perugia. Gli uomini di Bucchi infatti non hanno nessuna difficoltà a trovare, fin da subito la via del goal.
La giostra delle marcature inizia al dodicesimo, quando gli umbri, sbloccando la gara. Un tiro potente di Di Carmine, che si gira in un “fazzoletto”, regala il vantaggio ad un Perugia che può esultare solo in campo, per via del settore ospite vacante per disposizioni federali.
Sul rettangolo di gioco ci sono solo gli ospiti, affamati di reti.
A sfamare la sua squadra ci pensa ancora Di Carmine al trentottesimo minuto, insacca agevolmente dopo un prezioso passaggio rasoterra di Mustacchio.
Termina un primo tempo buio per i padroni di casa, che dalla loro non sembrano avere nemmeno la terna arbitrale, che commette tanti errori, come quello clamoroso del secondo minuto, quando il Signor Manganiello non concede un rigore ai lupi, dopo che su un cross di Belloni, Dossena tocca di mano, non venendo nemmeno ammonito.
I calciatori guadagnano gli spogliatoi, mentre il pubblico sugli spalti con fischi e aggettivi poco ripetibili, accompagnano l’arbitro a riposo. Alla ripresa il trainer di Montemarano, sostituisce un abulico Belloni per Castaldo. L’Avellino sembra essersi svegliato, all’undicesimo minuto Moretti sfiora la rete che poteva accorciare le distanze, ma la sfortuna si accanisce sugli irpini.
Nel giro di pochi minuti infatti, i biancoverdi si trovano in inferiorità numerica, con l’espulsione di Djimsiti e poco dopo, al quindicesimo, si fanno beffare dalla la terza marcatura dei bianco-rossi.
Un magistrale Dezi, serve la palla nuovamente a un Di Carmine scatenato, che firma la sua personale tripletta e rifila all’Avellino cinque goal (tra andata e ritorno).
Per la squadra di Novellino le cose iniziano a mettersi male e visto al peggio non c’è fine, al ventisettesimo minuto, arriva il poker umbro,regalato da uno sfortunato Laverone che insacca la palla nella porta sbagliata.
Si arriva alla mezz’ora della ripresa e gli umbri sembrano avere ancora fame, ci pensa Terrani che sigla il definitivo quinto goal.
Gli ultimi dieci minuti, il Perugia smette addirittura di giocare, gestendo la palla.
Intanto l’arbitro decide di chiudere in bellezza, non lasciando nessun dubbio sul fatto che dovrebbe magari prendersi qualche “giorno di riposo” ed espelle, forse, troppo frettolosamente, Gonzalez per l’Avellino.
Il triplice fischio, lascia spazio alla contestazione sugli spalti per un arbitraggio pessimo, tra fischi e parole “d’affetto” per Manganiello. Tuttavia, i tifosi apprezzano gli sforzi fatti dai biancoverdi nelle scorse gare e li incoraggiano con applausi sinceri.
L’Avellino che non perdeva una gara dalla trasferta del “S.Nicola” contro il Bari (2-1, doppietta di Fedato, Castaldo), rompe la striscia positiva che durava da nove turni.