Una notizia che pesa come un macigno per Avellino, Bari e Cesena che, dopo aver ottenuto la salvezza nel corso della scorsa stagione, erano pronte ad affrontare il prossimo campionato di Serie B. Tre società storiche che vengono escluse dalla competizione dopo la decisione presa dalla Covisoc. A pesare, in tutte e tre le società, sono stati i guai economici (di diversa natura). Avellino, Bari e Cesena potranno comunque tentare la via del ricorso.
Serie B: perchè sono state escluse Avellino e Bari
Erano già pronte per la prepazione alla prossima Serie B, ma non potranno parteciparvi per via della decisione presa dalla Covisoc (Commissione per la vigilanza e il controllo delle società di calcio professionistiche). L’Avellino, che stava costruendo tassello dopo tassello la sua nuova rosa; e il Bari sono stati esclusi dalla prossima stagione per via di guai economici che riguardavano le società.
Il Bari, in effetti, doveva rientrare di 4.5 milioni di aumento di capitale; la richiesta era stata avanzata per via della gestione del club. Tuttavia, dei 4.5 milioni richiesti ne sono rientrati soltanto 1.5. Analoga è la situazione della società irpina, che non è riuscita a determinare il proprio aumento di capitale così come la storica società che molti anni è stata anche in Serie A. Tuttavia, non tutte le speranze sono perdute anche se appare molto difficile rispettare i termini: le società potranno richiedere l’iscrizione in B se entro il 16 luglio rispetteranno le richieste.
Mancato accordo con l’Agenzia delle Entrate per il Cesena
La situazione del Cesena è, invece, differente rispetto alle altre società. La società romagnola si era iscritta regolarmente al prossimo campionato di Serie B, ma senza aver raggiunto l’accordo con l’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima non ha permesso al Cesena la rateizzazione del debito contratto per tasse e imposte non pagate nelle ultime stagioni.
Il Cesena, in effetti, era già stato deferito dalla Procura Federale per via del caos che si era creato intorno alle plusvalenze fittizie, che operò con il Chievo. Stessa sorte era toccata anche agli Scaligeri, con entrambe le società che andranno a giudizio il 17 luglio. Si tratta, in ogni caso, di una grande perdita per il calcio italiano, almeno per la prossima stagione.