Avellino vince agevolmente la prima gara di ritorno contro i serbi del Mega Leaks in una serata finalmente tranquilla. L’85-61 parla di una partita che la Scandone ha dominato nella ripresa (vinta 48-28) in cui sono andati a referto tutti i 12 biancoverdi meno Zerini, e si sono salutati i primi canestri europei di Esposito e Parlato.
Miglior viatico per la tripla trasferta consecutiva che attende i lupi non poteva esserci: Sacripanti e i suoi ragazzi, infatti, sabato partiranno per Cantù, per poi fare ritorno ad Avellino il lunedì successivo dopo aver affrontato prima Strasburgo e poi Cremona e facendo base a Milano.
C’è Obasohan fra i primi 5 per Sacripanti ed è proprio lui a siglare i primi 3 punti del match. Avellino prova a chiudere la pratica con una difesa molto aggressiva, sfruttando soprattutto la maggiore esperienza e stazza rispetto ai giovani serbi. Un2+1 di Cusin lanciano i biancoverdi sul 13-5 a metà frazione, ma il Mega Leaks pur perdendo 6 palloni in un quarto (ed 11 in 20 minuti) si affida al talento dei suoi giovani.
Pur con tante assenze (Jaramaz, Kaba, Zagorac e Novak), i serbi giocano in maniera sbarazzina e leggera: chiuso il primo tempo sul -6 (21-15), non sembrano neanche subire più del dovuto la presenza di Fesenko, restando ampiamente in scia dei lupi. Una stoppata e un tap in schiacciato di Cusin (il migliore dei suoi nel primo tempo con 11 punti, 4 rimbalzi e 3 assist) sembrano gli episodi che possono dare la scossa e permettono ai lupi di allungare sul 29-21 del 15imo.
La Sidigas però non sembra essere particolarmente concentrata: le solite disattenzioni sul pick and roll e la voglia di andare sempre per la rubata, crea tanti svantaggi che Goglovac e Mushidi sono bravi a sfruttare per chiudere il primo tempo sul 37-33.
L’inizio di ripresa è sugli stessi ritmi del primo tempo anche con Randolph tra i primi 5. L’unico che non abbassa mai l’intensità è Cusin, soprattutto nella sua metà campo dove cattura rimbalzi e stoppa qualsiasi cosa si avvicina al ferro. I servi così si “accontentano” di tirare da fuori, restando a secco di canestri per oltre 5 minuti.
Alla Scandone basta un’accelerata di Ragland e Randolph per mettere in ghiaccio la partita, chiudendo prima il terzo quarto sul 59-43 e poi finendo in goleada in un ultimo periodo in cui Sacripanti ha provato a far vedere qualcosa di nuovo (Thomas da numero 4), pur affidandosi sempre ai suoi senatori (anche questa sera 26 minuti per Ragland e 25 per Leunen).