Home Sport Basket Mondiale di Basket: dove può arrivare l’Italia di Meo Sacchetti?

Mondiale di Basket: dove può arrivare l’Italia di Meo Sacchetti?

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In un ambiente come quello irpino, che può fregiare il vanto di una squadra nella massima serie cestistica da un ventennio, un appuntamento come il Mondiale di Basket non può passare certo inosservato. Al via mancano solo poche ore. Poi, tutti gli appassionati di questo splendido sport volgeranno il proprio sguardo verso la Cina, dove 32 compagini si contenderanno il titolo di miglior squadra del Pianeta Terra.

Saranno sicuramente 16 giorni (31 agosto-15 settembre) appassionanti, in una manifestazione che, talvolta, ha regalato sorprese inattese. Come nel 2002, quando la Jugoslavia vinse il mondiale in casa degli statunitensi, assoluti dominatori, da sempre, di questo sport.

USA grandi favoriti, nonostante un pre-mondiale non entusiasmante

Le partecipanti sono state suddivise in otto gironi: le prime due classificate accederanno al turno successivo. La seconda fase si svilupperà, anch’essa, in una fase a gironi composto da quattro squadre ciascuno, ma ogni formazione disputerà solo due gare contro le provenienti di un altro girone; ad esempio, qualora l’Italia, inserita nel gruppo D, accedesse al secondo turno, sfiderà le prime due del gruppo C (Spagna, Portorico, Iran e Tunisia) ma non l’altra squadra proveniente dal proprio girone.

Da questi quattro raggruppamenti, poi, usciranno le magnifiche otto che daranno vita, dai quarti di finale, alla fase ad eliminazione diretta, che vedrà il proprio epilogo nella Final Four – dal 13 al 15 settembre – del Wukesong Sport Center di Pechino, impianto costruito in occasione delle Olimpiadi del 2008 ed in grado di contenere ben 18000 spettatori.

I grandi favoriti, e diversamente non poteva essere, sono gli USA, che si presentano alla massima manifestazione internazionale forti della vittoria degli ultimi due Mondiali. Anche le quote dei bookmakers, clicca qui per conoscere i migliori e più sicuri marchiati “aams”, vedono gli statunitensi come probabili vincitori della manifestazione, nonostante oltre 15 giocatori d’assoluto livello – fra cui Harden, Davis e Lillard – abbiano rinunciato a prendere parte alla kermesse cinese.

Tuttavia, qualche scricchiolio nella corazzata guidata da Gregg Popovich, tecnico dei San Antonio Spurs, è emerso durante la fase d’accompagnamento alla manifestazione. La sconfitta nell’amichevole contro l’Australia ha destato scalpore, anche perché si tratta della prima degli americani dalla semifinale del Mondiale 2006, quando vennero clamorosamente superati dalla Grecia, che abdicò, poi, in finale al cospetto della Spagna.

Serbia e Grecia nel ruolo di guastafeste, Spagna e Francia mine vaganti

La squadra che, sulla carta, avrebbe maggiori chance di rubare lo scettro mondiale agli statunitensi, è quella serba, attuale vice-campione del mondo. Guidata in panchina da Sasha Djordjevic, attuale tecnico della Virtus che da giocatore, però, diede il meglio di sé vestendo la casacca dei cugini della Fortitudo, la Serbia può vantare sull’apporto di alcuni giocatori di chiara fama internazionale come Jovic, Milutinov, Milic e Marjanovic, e punta ad essere la prima nazionale formatasi dalla disgregazione jugoslava a vincere il titolo.

Il ruolo di terzo incomodo spetta alla Grecia, che in patria, dove il basket gode di una popolarità superiore al calcio, viene reputata la più completa e competitiva della storia. La stella indiscussa dei greci è Giannis Antetokounmpo, MVP dell’ultima stagione NBA con la maglia dei Milwaukee Bucks.

Due pericolosissime outsider corrispondono ai nomi di Spagna e Francia: gli iberici, guidati in panchina dal bresciano Sergio Scariolo, dispongono di un roster di tutto rispetto – nonostante la defezioni di alcuni big come P.Gasol, Mirotic e Rodriguez – e cercheranno di ripetere il clamoroso exploit del 2006, quando salirono sul tetto del mondo; i transalpini, anch’essi privi di due assi come Heurtel e Moerman, puntano a recitare il ruolo di pericolosissima mina vagante grazie alle presenza di giocatori esperti come Fournier, De colo e Batum.

Poche speranze, invece, per l’Italia di Meo Sacchetti, che ha tutte le carte in regola per accedere alla seconda fase, ma  difficilmente potrà percorrere un lungo cammino: dopo il nono posto del 2006, ultima partecipazione degli Azzurri ad un Mondiale, qualificarsi ai quarti di finale rappresenterebbe un grande successo.