È un tour de force quello che attende la Sidigas Avellino, otto giorni lontano da casa dove i biancoverdi saranno impegnati in tre dure trasferte a partire da Cantù: “E’ una partita particolare perché ci saranno tanti ex, me compreso, incontriamo con piacere Alex Acker, grande giocatore sia dal punto di vista professionale che umano, lo scorso anno è stato uno dei punti cardine per la nostra squadra. Nonostante abbia avuto un percorso difficoltoso in questa prima fase di campionato, Cantù ha giocatori di alto profilo, ho notato che non avere più l’alibi del coach gli ha permesso di svolgere una partita di grande qualità a Varese in cui si è visto il reale valore di questa squadra. A mio avviso possiedono tre dei più bravi esterni del campionato italiano, discorso differente sui lunghi in cui la rotazione è più corta dopo il divorzio con Lawal. Non conosco il loro nuovo l’allenatore, non ho ancora avuto il piacere di giocarci contro.” Dopo la vittoria in casa con Mega Leks la squadra è tornata sul parquet per preparare la trasferta brianzola: “Veniamo da una buona partita di coppa, siamo tornati in palestra per preparare al meglio il posticipo di lunedì, dovremo essere bravi a non far giocare con fluidità Cantù limitando soprattutto i loro esterni. Ci aspetta una gara interessante e di grande stimolo da approcciare nel giusto modo non solo fisicamente ma anche mentalmente inoltre, il fattore campo non è da sottovalutare perché i tifosi canturini sono in grado di creare un ambiente importante anche se non si giocherà al Pianella.” Il coach irpino torna nella sua terra d’origine in cui si è svolta gran parte della sua carriera: “Giocare contro la squadra della mia città ha sempre un sapore particolare, l’ho allenata per tanti anni togliendomi molte soddisfazioni. Devo ammettere che della “mia” Cantù è rimasto ben poco a livello societario, è cambiata la proprietà e gran parte dello staff al contrario dei tifosi che sono sempre presenti, alcuni di loro li conosco personalmente da anni”.