Home Irpinia news Desertificazione demografica, Avellino perde ogni anno 2500 abitanti

Desertificazione demografica, Avellino perde ogni anno 2500 abitanti

Desertificazione demografica, Avellino perde ogni anni 2500 abitanti

Il dato della desertificazione demografica non può che essere preso in considerazione come ennesimo di segnali negativi. Il gap tra Nord e Sud è sempre più ampio e questo non è che l’ennesimo indicatore; il dato è chiaro e allarmante: ogni anno Avellino perde 2500 abitanti, con il dato che – se si guarda alla Campania – certamente non migliora. Quali sono le cause di questa desertificazione demografica e come fare a fermarla?

Desertificazione demografica: i dati che preoccupano il sud

Il gap tra Nord e Sud è sempre stato un qualcosa che, almeno teoricamente, è stato ben chiaro. Agli argomenti di natura prettamente teorica, però, si aggiunge l’allarme che è stato lanciato dal segretario generale della Uil Avellino Benevento Luigi Simeone. 

“Il ritardo programmato del sud non si risolve con leggi ordinarie, ne con deboli iniziative  mediate con i partiti che affondano palesemente le loro radici nel nord del paese”, ha avvisato in una nota Simeone. Il dato della desertificazione demografica è preoccupante in primis per la Campania, con 54 mila persone che, in dieci anni, hanno abbandonato nello specifico.

Guardando nel dettaglio, però, è la stessa città di Avellino che annualmente subisce gli effetti del divario tra Nord e Sud: sono 2500 le persone che, ogni anno, lasciano la città irpina.

Quali sono le cause e come fermare la desertificazione demografica?

L’ampio ritardo che c’è tra Nord e Sud del paese, le diverse possibilità economiche da un lato e lavorative dall’altro; e ancora la peggiore qualità della vita, l’assenza di piani economici tali da far puntare i giovani sul proprio territorio. Sono queste tutte le cause che portano anche alla desertificazione demografica, oltre che a tutti gli altri problemi storicamente meridionali.

Se i principali protagonisti di questo abbandono dei paesi (l’11% degli abitanti vive nei paesi con meno di 5000 abitanti in Campania, contro il 30% nel Nord e 40% nel Nord-Est) sono i giovani, allora è solo sui giovani che bisogna puntare. Portare a termine opere già definite, stabilire nuovi validi progetti e creare piani economici essenziali è solo il punto di partenza.