Nella mattinata di sabato 23 dicembre si è inaugurato a Borgo di Montoro, il centro di aggregazione sociale, intitolato al reverendo Don Alfredo Iasozzi.
La struttura è così presentata, sulla targa affissa al suo ingresso: «Luogo di incontro, di aggregazione e di socializzazione: spazio simbolico ove si esprime l’impegno educativo che la “comunità” si assume nei confronti delle nuove generazioni».
Il luogo raccoglie una struttura coperta con quattro locali, ripartiti nella maniera che segue: uno alla Pro Loco Circolo San Pantaleone, la quale stabilirà proprio lì la sua sede. Due locali andranno alla Cooperativa Sociale Antigone, dedita ai servizi per l’infanzia. Infine l’ultimo locale andrà al signor Augusto Masiello, aggiudicatario del punto bar previsto, di prossima apertura. Oltre allo spazio di ristoro, l’uomo si occuperà anche di gestire i servizi esterni connessi, vale a dire le panchine, il campo di bocce e le giostrine.
Durante la cerimonia inaugurale, le diverse autorità presenti hanno preso la parola. Nello specifico, il parroco locale Don Francesco Sessa si è congratulato con l’amministrazione per l’intitolazione del complesso a Don Alfredo. La consigliera Sara D’Amore si è soffermato su come il centro debba divenire simbolico per la cittadinanza come lo era la vecchia scuola elementare. Un altro intervento significativo è stato svolto dal sindaco Mario Bianchino, che ha sottolineato la scelta riguardante l’intitolazione, insieme all’iter burocratico connesso, con la speranza che la figura di Iasozzi possa essere tramandata anche a chi non lo ha conosciuto personalmente; come pure che il posto diventi il cuore pulsante della realtà frazionale.
Infine l’assessore Ricciardelli, riprendendo il discorso del primo cittadino, ha evidenziato un pericolo che si stava correndo con precedenti amministrazioni, cioè che tutta l’estensione venisse venduta al fine di realizzare un complesso abitativo, scongiurato grazie alla volontà degli attuali vertici comunali.
In ogni caso, per tutti i presenti è stata una grande emozione assistere all’apertura della struttura, situata proprio al centro del “Borgo”, per il suo importante contenuto di valori simbolici: è sorta sulle ceneri della scuola elementare, che ha formato centinaia di borgensi per circa 30 anni; nella sua veste attuale, è intitolata al tanto caro reverendo, parroco della frazione per ben 52 anni, la cui memoria è sempre viva e viene tramandata di generazione in generazione.