Home Dai Comuni Montoro, Bianchino: “Amo la mia città, pretendo sicurezza per la mia gente”

Montoro, Bianchino: “Amo la mia città, pretendo sicurezza per la mia gente”

Il Sindaco di Montoro, Mario Bianchino, si è concesso in un lunga intervista a “Senti chi Parla”, commentando l’escalation degli episodi criminali che lo hanno colpito nei giorni scorsi.

Bianchino: “Queste cose non dovrebbero avvenire. Chiedo maggiore comprensione alla mia famiglia”

“Per quanto riguarda le mie abitudine, le mie esigenze, il mio impegno pubblico e lo spazio ridotto della mia vita privata, le cose non sono cambiate. Ahimè, probabilmente oggi, dopo aver speso una vita di impegno pubblico al servizio della comunità, chiedo alla mia famiglia una maggiore compresione, che c’è stata fino ad oggi. Non dovrebbero mai avvenire queste cose, soprattutto quando ci si spende con tanta dedizione, tanto amore e tanta passione per il bene comune. Chi sta svolgendo, con molta attenzione, tutti gli accertamenti del caso, deve comprendere ciò che sta succedendo: sono cose che vanno chiarite e portate alla luce del sole, non soltanto per la serenità che riguarda il sottoscritto, ma soprattutto per rassicurare la comunità, che vuole continuare una vita fatta di rapporti sociali di dignità e rispetto reciproco, tradizionalmente tranquilla. Questa è la nostra Montoro. Registro i fatti avvenuti con grande stupore: non riusciamo a comprendere. Non ci sono state azioni di carattere lesivo del sottoscritto. Abbiamo svolto ciò che normalmente un’amministrazione efficiente compie con impegno dalle cose semplici a quelle impegnative. Sono da venti anni impegnato nel piano pubblico, sono stato Sindaco per un decennio: fatti del genere, di questa portata, non vorrei si verificassero mai in una realtà”.

Caso Solofrana: “Sempre impegnati, basta beffare. Nel 1995 ecco cosa feci…”

“Non ho remore su ciò che ho dichiarato tempo fa, anzi lo dico ancora: basta scarichi abusivi nella Solofrana e aggiungo ancora: ci vuole l’esercito. Quando dico queste cose, che pregiudicano la salute del cittadino, non devono stupirsi: facciamo il nostro dovere. Sono stato sempre impegnato in queste vicende: ci sono filmati che riportano anche cose forti. Negli anni ’70 ho tenuto un intervento nella festa dell’Unità in cui sollevavo questo problema. Le condizioni ambientali e igienico-sanitarie erano carenti. Realizzai, negli anni ’90, le fognature a Montoro Sud e adesso stiamo completando il sistema fognario di Montoro Nord. Nelle priorità delle mie amministrazioni ho sempre messo le condizioni di vivibilità, che passano necessariamente per l’ambiente, la sua tutela e la salute del cittadino: senza considerare questi aspetti, non si può immaginare una comunità. Nel 1995, con Vigili e ufficio al mio seguito fecì chiudere tutti i fori lungo il tratto montorese della Solofrana e chiusi la storia. E’ possibile che fuori dal territorio montorese non c’è nessuna autorità che dica: non beffate le Istituzioni? I ragazzi di Montoro non dormono la notte per verificare ciò che avviene ma gli sversamenti si ripetono. Non si può vivere così, anche perchè a cominciare dalla mia famiglia, stiamo lottando con terribili patologie. Non so adesso cosa sia successo, ma il mio impegno riguardo questi temi non rappresenta una novità”.

“Amo Montoro, la dignità della mia gente la avverto da lontano: mi hanno sempre gratificato e corrisposto”

“Siamo abituati a lavorare, a produrre e ad avanzare nel silenzio. La nostra comunità è autonoma, siamo usciti sempre brillantemente dai problemi dovuti alle disattenzioni passate. Il primo sindaco di Montoro, dopo il fascismo, era un contadino: abbiamo radici fortissime. Avverto il profumo della dignità della mia gente da lontano. Che ci sia questa crescita, da parte dei montoresi, riguardo la vita sociale, è un fatto che ci fa onore: siamo passati da un’agricoltura subordinata, servente, ad una di qualità. Abbiamo eccellenze a livello europeo: la cipolla ramata è la nostra nazionale di calcio, così come i carciofi o le ciliegie. Montoro era il giardino dei Borboni. Siamo passati dall’artigianato autonomo ad una forma di attività medio industriale. Vediamo attività vere, che danno lavoro ai nostri figli migliori, così come la logistica. Non abbiamo mai fatto strombazzare trombe: questa è la Montoro che amo profodamente, che mi ha sempre corrisposto in questi sentimenti e sempre gratificato con i consensi. La fusione dei due comuni ha rappresentato il riscatto sociale. Eravamo divisi dal 1829 per motivi di supremazie tra famiglie. Ci siamo ripresi ciò che era nostro”.

“Vivo un momento di intima tristezza: ho bisogno di certezze”

“Indipendentemente dall’attenzione che pone la Politica provinciale, ci siamo sempre saputi organizzare. Abbiamo sempre discusso di tutte le nostre problematiche, aperti ad ogni contributo. Abbiamo parlato dell’ordine pubblico: in tempi non sospetti, ne abbiamo parlato anche in consiglio comunale, già prima che non avvenissero questi fatti, cercando un sistema di sicurezza adeguato come punto di partenza. Montoro contiene 20.000 abitanti, si estende per 42 chilometri quadrati, è aperta all’Agro Sarnese Nocerino, ha tante porte di uscita: come si può pensare alla vigilanza, all’attenzione della nostra realtà, senza avere, in termini di presenze, le risorse necesserie per l’Ordine pubblico? La spending review ci ha distrutto: dobbiamo lottare per la Posta che non funziona, per le ferrovie, grazie al quale il sottoscritto ha studiato: prendevo il treno per studiare al ginnasio e poi per raggiungere l’Università di Napoli. La società deve ritrovare l’ordine sociale. Il populismo è sintomo forte di un disagio insostenibile. Vivo un momento di tensione familiare: ho subito due infarti, con una moglie ammalata di cuore, con macchina e casa incendiata, con figli che non accettano di pagare un costo così alto: tutto ciò per il bene comune. Ho intima tristezza, pur avendo fiducia nelle istituzioni”.

“La solidarietà è fatta di azioni concrete: ecco cosa voglio per i miei cittadini”

“Ho avuto vicinanza e affetto che non immaginavo: ho bisogno però di certezze. Ci sono tantissimi livelli di fannulloni atroci che non riguardano la politica e che uccidono il cittadino. Ci vuole organizzazione razionale: ci sono Comuni molto più piccoli che hanno il doppio dei carabinieri di una stazione di Montoro. Non abbiamo una tenenza, non abbiamo un commissario di Polizia: siamo la terza città della Provincia. Sono stato dirigente dello Stato per 40 anni, dai piccoli comuni alle provincie. Potrei squadernare tutto, non possiamo parlare di spending review su queste cose così importanti. Non mi interessa avere due stazioni di carabinieri. Mi interessa che i nostri cittadini abbiano un servizio imprescindibile: l’Ordine pubblico. Una comunità in forte trasformazione come la nostra richiede garanzie e sicurezza. Questa comunità non può essere ferita in questo modo. Il mio ufficio è aperto 24 ore al giorno, senza prenotarsi per parlare con il Sindaco. Montoro ha bisogno dell’interazione degli altri livelli istituzionali: vogliamo le condizioni per salvaguare la nostra comunità. La solidarietà è fatta da azioni concrete. Serve da parte di tutti una comprensione sulle azioni da intraprendere. Io non mollo, tengo duro.”