Samuele Ciambriello che è il garante per i detenuti si è recato alla sede della Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza di San Nicola Baronia in provincia di Avellino; accompagnato dal Consigliere Regionale di articolo Uno, Francesco Todisco.
Struttura di accoglienza e di sicurezza
La struttura residenziale sanitaria ospita al momento una ventina di persone portatrici di patologie psichiatriche. Il centro di accoglienza e di sicurezza è attivo dal 2015 ed è diretto dal Dott. Amerigo Russo; la struttura accoglie i detenuti malati provenienti dalle ASL di Salerno, Benevento, Avellino e Napoli 3 Sud.
Centri di salute mentale
La necessità di sorvegliare ma anche di tutelare quei soggetti affetti da gravi problemi mentali ha richiesto l’apertura di luoghi specifici dove ospitare, curare e assistere queste persone; come il Rems. Centri di salute mentale di competenza sul territorio regionale, in collaborazione con l’equipe terapeutica del Rems;valutano periodicamente le condizioni di accoglienza ed il programma di permanenza dei malati ricoverati.
Oltre la semplice custodia
Nella struttura oltre alla semplice custodia dei detenuti malati, viene seguito anche un programma terapeutico riabilitativo e di cura; allo scopo vengono attuate diverse attività finalizzate al recupero e al reinserimento sociale oltre a un valido sostegno ai pazienti psichiatrici.
Strutture d’eccellenza
A tal proposito Ciambriello ha dichiarato:
- «Con la definitiva chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari questo tipo di residenza rappresenta una vera e propria tutela della salute delle persone ristrette affette da gravi patologie psichiatriche. I grado di assicurare i necessari percorsi di riabilitazione e cura durante l’esecuzione della pena. La Rems di San Nicola Baronia rispetta gli spazi di socializzazione, dalla struttura ai laboratori fino alla cappella e al teatro, tutto mi ha restituito la percezione della presenza di attività integrative fondamentali per i diversamente liberi. Così come la possibilità per la metà degli ospiti lì ristretti di potersi recare all’esterno per un caffè al bar o per la spesa, permettendo così loro di potersi riappropriare di piccoli gesti e spazi di autonomia. Credo che le Rems rappresentano luoghi alternativi al carcere, pur con mille difficoltà di gestione. Sono una sfida storica per restituire dignità sociale, diritto alla salute e reinserimento a chi nelle carceri e negli Opg veniva escluso. Molti ristretti, con problemi psichiatrici, continuano a stare in carcere mentre dovrebbero esserci luoghi alternativi alla detenzione, come micro comunità, comunità alloggio, servizi socio-sanitari. Per loro, più degli altri occorre liberare la pena».