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Cos’è il reishi e a cosa serve

Il Reishi, scientificamente detto Ganoderma Lucidum, è un fungo conosciuto soprattutto nella cultura orientale e che oggi è arrivato dalle nostre parti grazie al mondo del web.

Nella cultura cinese e giapponese viene considerato il rimedio naturale per antonomasia, quasi un elisir di lunga vita, in grado di combattere molti tipi di malattie.

Esso in fondo non è che un fungo parassita che cresce vicino a tipi di alberi come quercia e castagno. Non a caso non è difficile incontrarlo attaccato ai tronchi di questi alberi. Per quel che concerne l’aspetto, appare duro e legnoso, e non è che si possa mangiare così come lo si trova. Pare infatti che nell’uso medico/erboristico si trova sotto forma di polvere essiccata. Non lo si trova tutto il periodo dell’anno ma cresce solo nelle stagioni primaverili fino all’autunno successivo. Ha un colore marrone e cresce fino ad un massimo di quindici centimetri.

L’importanza del reishi: le sostanze benefiche

Siamo davanti ad un fungo officinale che si usa ormai da secoli per delle cure mediche ideate in particolare in Asia. Motivo per cui è palese esistano dei principi attivi benefici che hanno spinto nel tempo a farne un consumo terapeutico e a fargli superare i confini fino a giungere da noi. Ogni beneficio è legato ad una delle sostanze in esso contenuto, sostanze come proteine, peptidi, acido oleico, proteine, ergosteroli, acido pantotenico.

Da un’analisi scientifica inoltre è emerso anche un contenuto moderato di minerali come ferro, rame, zinco, manganese, magnesio, calcio, potassio. Tutti elementi che non possono far altro che beneficiare il nostro organismo. Ultime, ma non meno importanti, sono in esso contenute vitamine come la B, gli aminoacidi, il glucosio, il mannosio e l’adenosina.

C’è addirittura chi lo definisce alimento adattogeno, ovvero elemento in grado di aiutare il corpo a far fronte a delle situazione e a dei periodi caratterizzati da stress fisico e stress mentale importanti.

Reishi: le proprietà

Abbiamo anticipato che il Ganoderma si assume in polvere: vuol dire cioè che il fungo si lascia essiccare, macerare e poi si sbriciola. A questo punto lo si setaccia e lo si trasforma in polvere sottile (un po’ come fosse la farina).

La polvere dei funghi può essere utilizzata per la preparazione di infusi, decotti, liquori, e per giunta compresse: queste ultime utilizzate a scopo antinfiammatorio. L’utilizzo contro le infiammazioni è possibile grazie alla presenza del germanio organico, sostanza che di per sé ha proprietà antivirali e antinfiammatorie. Anzi, in oriente lo consigliano anche per combattere improvvise reazioni allergiche non gravi dal momento che tra le altre cose è in grado di contrastare la liberazione di istamina.

Le proprietà del fungo reishi non sono ancora del tutto note e continuano le ricerche da parte della scienza: tuttavia è bene assumerne in quantità moderata e previa consultazione del proprio medico curante.

Controindicazioni sul reishi: esistono davvero?

Come poc’anzi affermato, nonostante le proprietà mediche grandiose, si consiglia di assumerlo con cautela e solo per problematiche lievi. Ad esempio sarebbe meglio evitarlo in caso di ipersensibilità o reazioni allergiche, né per bassa pressione e ipoglicemia.

Non va assunto inoltre in concomitanza fon anticoagulanti,, immunosoppressori e medicinali per il colesterolo, nonché in caso di assunzione di cortisolo. Severamente vietato durante gravidanza e allattamento.