Bambini e febbre: quando bisogna chiamare il medico?
di Redazione
02/11/2018
- La variazione della temperatura superi le 48 ore, come spiegato sul faro pediatrico;
- I rimedi applicati non hanno dato risultati;
- Quando il bambino ha meno di 6 mesi e si trova ancora in uno status neonatale difficile, oltre che pericoloso, da gestire.
Febbre nei bambini? Chiamare il pediatra solo se (veramente) necessario
La febbre va tenuta sotto controllo e richiesto un parere medico soprattutto quando il piccolo soffre di malattie come cardiopatie, diabete o deficit immunitari. Se poi il malessere è legato ad altri sintomi continui come diarrea e vomito, il consulto pediatrico è quasi obbligatorio, così come quando si presenta un ingrossamento dei linfonodi del collo. Da ritenersi meritevoli di attenzione sono anche le situazioni in cui l’alterazione è associata a prurito ingiustificato, o se la febbre si presenta ad intermittenza periodica a prescindere dalle stagioni. Quelli appena citati sono tutti stati che mettono in allerta, che spingono un genitore a richiedere il consulto pediatrico che, nei casi ordinari archivierà la pratica con cure semplici come la somministrazione d’antipiretici, mentre, nelle situazioni più complesse, diagnosticherà la patologia associata al malessere, cercando di conferire ai genitori con estrema serenità la cura da seguire per riportare il piccolo in uno stato fisico di normalità. Molto spesso, i pediatri si trovano a fronteggiare situazioni scontate dove il loro intervento è addirittura superfluo: casi in cui la febbre è solo passeggera, destinata a scomparire nel giro di 48 ore, e che creano solo un falso allarmismo, sono più frequenti di quanto si pensi. La febbre può essere sintomatica di patologie più gravi ma in moltissimi casi è solo un segnale del cambio di stagione e di variazioni di temperature, oppure semplicemente del cambio di abitudini; questi sono tutti aspetti che influiscono sui bambini che, involontariamente, contraggono patologie virali destinate a scomparire in pochi giorni. Chiamare il pediatra, quando non si è in presenza di situazioni anomale, è un atto che tranquillizza soprattutto le mamme che, nel dubbio, optano per un consulto in più in grado di rassicurarle e di allontanarle da brutti pensieri. Questo modo di agire però non sempre è la mossa migliore da fare, in quanto il proprio bambino potrebbe associare ad ogni piccolo malanno la necessità di dover andare dal pediatra e sentirsi in obbligo di dover prendere delle medicine per poter guarire in fretta.Articolo Precedente
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