Home Attualità Criptovalute, Bitcoin parola economica tra le più ricercate del 2017

Criptovalute, Bitcoin parola economica tra le più ricercate del 2017

Il Bitcoin è una tra le parole economiche più ricercate del 2017, e probabilmente lo sarà anche nel 2018. A metterlo in evidenza, con uscita in edicola il 27 dicembre, è l’inserto L’Economia del ‘Corriere’ nel precisare che, tra le altre parole del vocabolario economico più ricercate dell’anno, spiccano pure gli npl, ovverosia i crediti deteriorati, la sigla 4.0, i pir, piani individuali di risparmio, le fake news e la net neutrality. Su motori di ricerca come Google, inoltre, riguardo alle criptovalute in tanti hanno pure cercato nel corso dell’anno la seguente frase con il punto di domanda: Il bitcon è una truffa? .

Bitcoin tra notizie false e pregiudizi, ecco la verità

Chi non conosce ancora il mondo delle criptovalute, anche a causa di notizie ed articoli online fuorvianti, spesso infatti si fa un’opinione sbagliata del Bitcoin nel bene come nel male. C’è chi infatti ritiene che la criptovaluta, se non una truffa, sia un mezzo raggiro dal quale stare rigorosamente alla larga, mentre c’è chi, nondimeno sbagliando, vede il Bitcoin come la grande occasione della vita per fare soldi e per arricchirsi in tempi brevi.

In realtà la verità sta nel mezzo, il che significa che il Bitcoin non è una truffa, e nello stesso tempo non è una scappatoia per dare una svolta alla propria vita. Certo, al riguardo è anche vero che chi ha comprato il Bitcoin uno/due anni fa, e li ha tenuti, oggi vendendo si porta a casa guadagni rilevanti, ma i rendimenti del passato non sono mai indicativi di cosa potrebbe accadere in futuro.

Investire in Bitcoin è sicuro ma anche rischioso

Con i broker online abilitati ed autorizzati dalle Autorità di Vigilanza, e con gli exchange seri ed affidabili, il trading o l’acquisto di Bitcoin è sicuro ma nello stesso tempo è anche rischioso visto che giornalmente i prezzi della criptovaluta possono oscillare con scarti che possono arrivare anche al 40-50% rispetto ai valori minimi e massimi. Di conseguenza chi fa trading online in Bitcoin, ma anche in altre criptovalute, deve allocare sempre e solo quelle quote di capitale che è disposto a perdere per intero a fronte della potenzialità di ottenere grossi guadagni se le posizioni vengono aperte nel momento giusto.

Il Bitcoin, inoltre, non è nato per essere un asset da investimento, ma lo è diventato proprio in forza al fatto che le quotazioni di mercato oscillano come ad esempio avviene tutti i giorni di Borsa aperta per un titolo azionario. In realtà il Bitcoin, in quanto moneta digitale, dovrebbe rappresentare in materia di pagamenti il denaro del futuro in quanto scollegato e indipendente dal controllo di istituti di credito, banche centrali, governi, autorità ed istituzioni finanziarie.

Tanti investitori e le stesse banche, tra l’altro, rispetto ai dubbi ed ai timori del passato hanno iniziato a dare importanza alle criptovalute con progetti che sono basati sulla tecnologia che sta alla base delle monete virtuali, ovverosia la cosiddetta blockchain che, a detta di molti, offre un grande potenziale al fine di trasformare i modelli operativi aziendali nel medio come nel lungo periodo.