Le nuove panche “domino” sul Corso ad Avellino hanno già attirato l’attenzione di tutti, come del resto ci si aspettava, scatenando non poche polemiche. C’è chi dice che non sono poi chissà cosa, chi lamenta la mancanza dello schienale, chi invece le definisce sciapite, troppo mausoleiche, orrende, e chi invece le paragona a quelle di un’altra città.
Ecco il solito vespaio, che vede favori ma anche pareri contrari, battibecchi e inutili commenti che criticano coloro che le hanno scelte come persone incompetenti senza gusto o quant’altro. Le solite tiritere insomma.
La polemica sui design urbani sono un luogo comune in ogni punto d’Italia. In particolare nei piccoli paesi. Ma alla fine, le panche, che siano belle o brutte in fondo hanno la sola utilità di sedersi o rilassarsi, magari mentre si fa una ricerca sullo smartphone su quali sono i bonus dei casino online per darsi al gioco virtuale mentre si sta all’aria aperta.
Panchine ad Avellino: attirano solo polemiche?
Se queste panche piacciono spetta dirlo agli avellinesi. In fondo dovrebbero piacere a prescindere in particolare da chi stanco per una passeggiata dovrebbe solo volersi riposare.
Appare troppo esagerato dire che non solo sono brutte ma anche che faranno fallire l’aspetto del Corso. E proprio a parlare di bruttezze, di certo le nuove panchine non sono la cosa peggiore vista nel design di strada.
Spesso i siti si divertono a documentare i più brutti design urbani che si trovano qua e là sparpagliati in tutto il mondo. Ecco una classifica divertente ma che mette KO l’aspetto delle città. Ma in una simile situazione, cioè come quella di Avellino, oltre alla gran bella dose di originalità della costruzione, il parere negativo dato è legato alla impraticabilità delle stesse sia d’inverno che d’estate.
E andando a ritroso nel tempo la polemica scoppiò per piazza Libertà. Tutti si dicevano che potevano esser fatta diversamente, ovviamente e di sicuro molto meglio. Eppure in questi tempi, vedendo la piazza gremita di gente, la bellezza c’è e quasi ci si incanta. E ogni punto svolge la sua utilità. E in fondo è la cosa importante proprio la magia che conta molto più dell’estetica.
La polemica delle panchine non si placa
La polemica delle panchine sarà un po’ il chiacchierio delle comare quest’estate, senza dimenticare che ci sono ben altri argomenti di cui interessarsi, come il momento di transizione al comune per il cambiamento della giunta. E così tra panche, elezioni, squilibrio e commissariamento, nonché la spinosa questione della squadra di calcio, ad Avellino le notizie non mancano per riempirsi le giornate.
Certo, i cari vecchi consigli dati su Facebook da Pasquale Matarazzo, il designer urbano appartenente alla lista Mai Più, dovranno lasciar adito a qualche parere positivo, ma si sa che i campani sono eterni tradizionalisti.
Una freccia a favore della passata amministrazione ci sta dal momento che ha spesso tentato di creare il rapporto perfetto tra arredi e arte, un connubio che impegna l’immaginazione ma anche le tasche, dando però così modo di ricreare in città opere che arricchiscono e abbelliscono patrimonio avellinese.